Celit – Centro lavoro integrato nel territorio

Il gruppo Molecole è un momento di ricerca e di lavoro sul bene, per creare e conoscere, scoprendo e dialogando, altre molecole positive e provare a porsi come elementi catalizzatori del cambiamento. Nasce agli inizi del 2016 a Casanova Staffora, dall’esigenza di supportare le persone nell’esplicazione delle proprie potenzialità e, successivamente, costruire processi di associazione e interazione, poiché ogni molecola, aggregandosi, potrebbe generare un corpo finito ed operante, una parte viva e attiva della società.

Il gruppo si riunisce ogni due mesi presso la sede di Ce.L.I.T.  a Santa Margherita di Staffora (provincia di Pavia). Fra i temi affrontati: studio e dibattito sulla Burocrazia, studio e invio di un questionario allargato sulla felicità, sul suo significato e visione. E’ aperto a contributi e collegamenti con altre esperienze analoghe.

Il gruppo trae le sue origini ed ispirazione dalla convinzione che esiste un’Italia fatta di esperienze diffuse, di persone che portano avanti il proprio progetto in modo collettivo, cercando ogni giorno di superare l’ovvietà del male. Questo insieme di esperienze/soggetti viene definito Società Molecolare.

E’ un mondo che tacitamente ha portato l’Italia sulle spalle in questi lunghi anni, possiamo dire dagli anni 80 in poi, in cui ognuno è diventato di fatto portatore degli ideali comuni, che però non venivano più declinati a livello politico. E’ stato l’inizio di un costante, doloroso, scollamento fra la società ideale che si era comunque profilata e disegnata nel periodo di intensa elaborazione precedente, e il divenire della politica e della società da questa prospettata.

I “portatori di sogni” hanno continuato a lavorare ostinatamente, creare, trasferire la loro visione nei rapporti umani, nel lavoro, nell’intraprendere, nell’amministrare, nelle imprese, nel sociale, creando piccole reti, comunità, progetti che sono andati avanti, hanno garantito la solidità e serietà di una nazione ed oggi, in questo nuovo periodo politico, devono trovare la giusta visibilità e valorizzazione.

I media, invece, continuamente si ostinano a trasferire un’immagine di società grigia, spenta, negando le tante e positive esperienze in atto. E poiché il bene genera il bene, mentre la mancanza di speranza non può che generare inerzia, comunicare il bene è un obbligo, se vogliamo togliere al progetto del male la sua più grande arma, cioè l’ineluttabilità.

Per questo, un piccolo gruppo di persone che da tempo si frequentavano su temi di ricerca, studio, lavoro o semplice amicizia ha voluto trasformare questa comunità di intenti in una comunità di lavoro e come molecole attirate da cariche positive, ha iniziato a lavorare insieme nella certezza che ogni persona, anziana, giovane e meno giovane, possa investire i propri talenti nella personale e comune evoluzione, e quindi concorrere alla costruzione della società del bene.

Giovanni Prestini, sociologo

 

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