Un lavoro a due livelli: territoriale provinciale e locale.
Quando, nell’aprile del 2014, Regione Lombardia individua i Distretti dell’attrattività, come iniziative per l’attrattività territoriale integrata turistica e commerciale della Lombardia, il Distretto Diffuso del Commercio Intelvese sta realizzando il proprio programma di intervento sul tema dell’attrattività, attraverso la definizione e realizzazione degli itinerari e il consolidamento di una governance che può per la prima volta avvalersi anche di un proprio manager Junior.
La proposta viene immediatamente posta all’attenzione dei partner in assemblea e di fatto trova una naturale rispondenza in quel processo di graduale allargamento e consolidamento del DID che già era stato previsto come obiettivo nel primo Programma di intervento, nel terzo bando distretti e conseguito con un primo allargamento realizzato nel IV° bando.
La logica dell’allargamento viene interpretata e analizzata su due piani.
Il primo più immediato riguarda i confini del DID, per i quali da tempo si sta ragionando su come portarli a coincidere con quelli amministrativi della Comunità Montana del Lario Intelvese, procedura che consentirebbe l’esatta sovrapposizione di organismi e strumenti di programmazione e finanziamento. La presenza della Comunità Montana come partner storico del DID rappresenta un ulteriore elemento di forza in tale direzione; in questa logica si era
espressa l’assemblea del 13 maggio 2014, cui sono seguiti diversi incontri con il contermine Distretto di Porlezza.
Il secondo riguarda un allargamento in termini di governance, cui segue, come immediata logica, l’integrazione fra programmi e progetti. E’ questa una esigenza fortemente sentita dal DID, che si è costantemente proposto l’obiettivo di potersi integrare con le attività del Sistema turistico del Lago di Como, della Provincia, della Camera di Commercio, fino a livelli più prossimi, come il GAL fra i due laghi e le Comunità Montane confinanti.
Un percorso non facile, che ha portato il DID a promuovere incontri sia con la Camera di Commercio che con lo STER, per poter stabilire logiche collaborative e, soprattutto, potersi avvalere delle iniziative di promozione e marketing realizzate da soggetti certamente con maggiori risorse e strumenti organizzativi in previsione di Expo e non solo.
Elemento accelerativo di tali contatti è stato il nuovo bando Fondo Expo, le cui finalità sono strettamente complementari a quelle dei Distretti.
