Celit – Centro lavoro integrato nel territorio

Persona

E’ la persona la prima , irrinunciabile, risorsa di ogni progetto di sviluppo.
Sono le persone che danno valore al territorio, in quanto la persona umana con la sua presenza è l’unica essenziale motivazione per attivare idee, progetti, risorse economiche.
E’ la sua presenza che dà senso al territorio, poiché ne è il determinante e ne è stata determinata e quindi né è l’unica vera testimonianza.
Dall’unicità delle persone, quali attori dello sviluppo locale, deriva l’unicità del progetto di sviluppo.
Da risorse uniche a progetto unico, delocalizzato, come momento di integrazione positiva con la globalizzazione in atto, che diventa quindi un fattore positivo di integrazione con le tematiche mondiali nel momento in cui il territorio si autodefinisce.
E’ un processo che parte dal rispetto della complessità del territorio su cui si opera, del ruolo delle persone che lì vivono e lavorano e hanno vissuto e lavorato per generazioni e che presuppone il porsi in relazione con esse su un piano di parità dato dal riconoscersi espressioni uguali e distinti di una comune matrice umana.
Ma se sono le persone a dare senso al progetto, esse diventano anche la condizione sine-qua-non per pensarlo e costruirlo: senza di esse nulla è possibile.
L’ascolto, il rilevamento delle esigenze, la formazione mirata, l’accompagnamento sono alcuni degli strumenti di Celit per aiutare le persone a realizzare il loro progetto.

Sviluppo

La visione complessiva, la volontà di crescere assieme economicamente e socialmente nel rispetto dell’ambiente circostante e delle peculiarità imprescindibili che differenziano le singole realtà all’interno di un territorio, permettono di porre le basi per l’attivazione di un processo quale lo sviluppo.
“C’è sviluppo reale solo dove le persone possono esprimersi ed essere messe nelle condizioni di vivere, lavorare, creare relazioni e “pensare” il futuro”
Assunto questo, lo sviluppo si concretizza nel portare a sistema le risorse esistenti, arrivando al risultato finale di mettere in valore tutta l’area, riconoscendo e valorizzandone il senso peculiare.
Un Progetto di Sviluppo si pone come occasione di riflessione sulle dinamiche in atto, sulla percezione che gli attori locali hanno del problema, sugli impatti che le politiche di sviluppo attuate,
sulle metodologie di lavoro e sui modelli organizzativi adottati ed adottabili dagli attori locali, sui percorsi progettuali perseguibili e assumendo la concertazione come metodo di lavoro.
Per innescare meccanismi di sviluppo endogeno, non basta il solo trasferimento delle risorse finanziarie, ma è indispensabile attivare un sistema autopropulsivo promosso dal basso che pensi lo sviluppo territoriale in termini di integrazione e valorizzazione delle specificità locali, delle risorse umane, naturali, materiali ed immateriali, un sistema collaborativo, interattivo, sinergico, di cooperazione pubblico-privato.
Appare quindi indispensabile l’affermazione di una nuova cultura della programmazione, fondata su una logica di sviluppo rurale integrato, che pensi ad un “progetto- territorio” nel suo insieme e che si fondi sulla condivisione degli obiettivi, delle strategie di intervento, degli strumenti di gestione che vengano, fin dall’avvio del Piano, discussi e convalidati dai partner e dai quali discendono tempi ed impregni precisi.
Un Progetto di Sviluppo diventa quindi il momento di ricomposizione e rilancio delle risorse dell’area, che si sviluppa in quanto valore unico.

Montagna

Il concetto di “montagna” esprime una funzione intrinseca al territorio, in termini di valori di ambiente, economia, storia, arte, cultura, società, ordinati in un continuum strumentale che risulta funzionale allo sviluppo dell’Europa stessa in termini di sviluppo della società civile e in termini economici.
Per mantenere la presenza umana nelle aree montane è necessario individuare risorse economiche idonee e stimolanti per lo sviluppo del sistema economico locale, riportare il sistema-territorio ad un livello di qualità di vita identificabile con le ipotesi di futuro delle generazioni presenti e future, creando progetti sulla “qualità della vita”, per rendere il territorio vivibile per coloro che vi risiedono e nel contempo attraente per coloro che guardano alle aree rurali come ipotesi personale di vita.
Creare le condizioni per un “territorio ideale” per caratteristiche ambientali, economiche, di servizi, sociali e di rapporti umani, un territorio montano dove vi siano le possibilità reali per costruire progetti personali, in armonia con il contesto esistente.
Così da area svantaggiata ad area di attrazione, in un progetto che trae significato e forza proprio da quei processi di globalizzazione che, se subiti passivamente, rischiano di annullare le identità positive dei territori.
In questa dinamica, aree che ancora presentano integri i valori di vita sociale possono veramente giocarli positivamente nei confronti dei sistemi di vita urbani.

Agricoltura

L’agricoltura possiede un ruolo specifico di presidio attivo del territorio, in particolare nelle zone montane, dove il difficile contesto esistente costringe gli operatori locali a ricercare modelli agricoli alternativi, dalla qualità, alla valorizzazione delle materie prime mediante la trasformazione in prodotti alimentari di alta gamma.
La strategia di rilancio dell’agricoltura deve comunque essere un rilancio globale, d’area e coinvolgere tutta la produzione presente, poichè la diversificazione della produzione è proprio l’elemento connotante una realtà rurale, che sfruttava ogni risorsa in un bacino geografico in grado di offrire molteplici opportunità per clima e altitudine.
L’agricoltura permette di configurare il territorio come uno “spazio-natura” in grado di assicurare un’immagine di genuinità e naturalità ai propri prodotti, immagine di positivo sostegno alla possibile istituzione di un marchio d’area.
L’Agricoltura crea un paesaggio armonico e curato, mantenendo l’ambiente vivo nelle tradizioni locali e in tutto il suo patrimonio culturale.
L’Agricoltura attiva il comparto artigianale per la trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli, di mantenendo e incrementando posti di lavoro.
L’Agricoltura favorisce il presidio ambientale del territorio e garanzia di corretta gestione del medesimo, in una logica di prevenzione del dissesto idrogeologico.

Turismo

Il turismo può costituire il motore dello sviluppo locale, settore in piena espansione, permette di dinamizzare le attività economiche tradizionali e di valorizzare le specificità culturali locali, offrendo inoltre ai giovani nuove possibilità di impiego e frenando il rischio di esodo, che si presenta elevato.
Inoltre l’introduzione del concetto di “turismo sostenibile” comporta un sistema di offerta turistica incentrato sulle risorse del territorio, dove con il termine risorsa si individua in primis l’elemento umano, con il proprio patrimonio di cultura, esperienza e professionalità.
E’ la presenza di questo patrimonio umano che dà senso al territorio, poiché ne è il determinante e quindi né è la vera testimonianza.

Sviluppare il turismo significa:

  • Promozione dello scambio tra culture e popolazioni nella conoscenza e nel rispetto reciproco come fattore di solidarietà, coesione sociale e arricchimento culturale
  • Valorizzazione e promozione dei prodotti tipici e quindi sostegno ai produttori agricoli ed alle piccole imprese agro-alimentari
  • Valorizzazione e recupero dell’artigianato locale
  • Recupero, conservazione e utilizzo di edifici storici, artistici e tradizionali, con conseguente conservazione del paesaggio
  • Espansione di tutte le attività economiche esistenti e creazione di nuove attività connesse al flusso turistico
  • Promozione di una politica coordinata di riassetto del territorio
  • Conservazione, rispetto e corretto utilizzo dell’ambiente
  • Realizzazione di servizi e infrastrutture giustificate dal movimento turistico, con il conseguente miglioramento anche della qualità della vita dei residenti
  • Crescita dell’occupazione con miglior utilizzo delle competenze locali e quindi permanenza delle giovani generazioni nel luogo d’origine, assicurando così la persistenza della professionalità ed il ricambio generazionale.
  • Possibilità di avviare interventi di formazione che rappresentino momenti di crescita e di scambio culturale
  • Presidio del territorio e prevenzione di fenomeni di degrado.

Imprenditoria

Oggi vivono e si sviluppano in Italia nuclei imprenditoriali di altissimo livello, non solo per la loro forma economia, ma anche perché rappresentano veri e propri giacimenti in termini di saper fare, saper creare, saper valorizzare la storia e la cultura italiana.
Imprese nate da un rapporto forte con il territorio, che si connota sempre più come spazio relazionale, come “software culturale” in cui la conoscenza si alimenta, i circuiti della riproduzione e scambio della stessa si attivano e come ambito in cui si delineano quelle competenze distintive da cui, ultimamente, dipende la possibilità di sostenere processi di sviluppo.
Una rete di imprese a cui CELIT si propone come fattore di crescita, fornendo gli strumenti tecnici e i supporti legislativi per accompagnare le imprese nel loro processo di sviluppo, di affermazione, di conseguimento sul mercato di posizioni uniche, grazie proprio a quel know-how che origina dal forte legame con il territorio e con le sue conoscenze.
CELIT quindi mette a disposizione il proprio sistema operativo per costruire e rafforzare gli elementi cardine delle imprese in termini di:

  • valorizzazione delle conoscenze
  • capacità di autorigenerarsi e rispondere alla competizione mondiale
  • flessibilità, intesa come capacità di generare un contesto socio-economico coeso verso un obiettivo condiviso
  • innovazione, come capacità di applicare le scoperte di base, attivando investimenti e creando nuova occupazione
  • sussidiarietà, capacità di affrontare e risolvere i problemi nell’ambito della comunità di persone
  • trasmissione intergenerazionale dei valori verso i giovani, per costruire e rafforzare dinamiche di impresa partendo dalla propria identità e dalla storia comune.

La composizione di questi elementi in un quadro organico e completo di prodotti e servizi è ciò che CELIT crea attraverso progetti mirati di marketing territoriale.

Enti locali

Il contesto attuale chiama l’amministrazione pubblica ad uscire dalla gestione del quotidiano, per assolvere il ruolo di colei che ha in mente un progetto complessivo e diventa interfaccia tra la dimensione locale e quella globale.
Di fronte a tale assunzione di responsabilità, l’ente locale rischia di trovarsi senza strumenti, facendo riferimento a quelli tradizionali, che si rivelano inadeguati
Le Amministrazioni , infatti, manifestano le loro reali difficoltà ad acquisire informazioni in modo corretto e in tempo reale e soprattutto a trasformare le stesse in strumenti percorribili di sviluppo a fronte di una richiesta di livello di progettualità alto e di una reale carenza di strumenti utilizzabili a livello locale.
Se inoltre si considera il fatto che, dal lavoro svolto, è emerso che l’amministratore è la figura di riferimento per i cittadini, in quanto dimensione immediatamente fruibile, metterlo in grado di rispondere compiutamente e con una visione complessiva assume una rilevanza strategica per la crescita di tutto il territorio, consolidando la centralità dell’utente rispetto al sistema.
In tal senso, nella difficoltà di operare scelte di cui bisogna rispondere nell’immediato ( si pensi al rapporto diretto eletto-elettore), bisogna leggere la necessità impellente per gli Amministratori di fare riferimento ad un quadro progettuale che abbia dimensioni sovracomunali e quindi sappia svincolarsi dagli interessi della dimensione locale.
Lo strumento di pianificazione territoriale crea dunque anche una dimensione operativa di più ampio respiro e un riferimento forte che sostiene, ridefinisce e vincola i singoli operare.
Alla base di tale rinnovamento reale, però, deve esserci la capacità di fare squadra insieme, di superare il limite territoriale e politico per darsi forme di programmazione su grandi temi quali i servizi, l’ambiente, il turismo, le aree artigianali, raggiungendo una dimensione che non solo dia senso all’operare complessivo, ma nel complessivo crei lo spazio di sopravvivenza reale anche per le entità più piccole.