A cento anni dalla fine della Grande Guerra che per quattro lunghi anni ha imposto al nostro Paese sacrifici e lutti per le truppe al fronte e per le popolazioni civili, nel nostro linguaggio quotidiano Caporetto, da memoria collettiva e simbolo del nostro maggiore scacco del primo conflitto mondiale, ha oggi assunto significato di pesante sconfitta, disfatta.
Dei fatti accaduti nell’autunno 1917, dei suoi protagonisti e della trasformazione del toponimo da elemento storico a neolessicale si parlerà a Varzi, il 13 gennaio alle ore 17, presso la Sala Consigliare del Comune Introdotto da Rosella Piazzardi, l’argomento sarà commentato da Pier Giorgio Cozzi, giornalista e scrittore. Nell’occasione saranno consultabili inediti documenti d’epoca: cartografia militare originale e cimeli di personale C.R.I. presente al fronte negli anni della Grande Guerra.
All’evento è stata invitata la cittadinanza, le associazioni, gli studenti delle scuole.